Asdu Sun Island-Atollo di Male Nord

Non contavo più di partire per le Maldive e invece acquisto del volo e conferma del soggiorno ad Asdu (e bravo Ello: il mio fedele compagno di viaggio!). E poi vai con la valigia last minute: costumi, pareo, infradito, due t-shirt e poco più… prodotti per capelli e superprotezione per il sole, maschera e boccaglio! Ci aspetta il treno per Roma, poi scalo a Doha in Katar e arrivo a Male il giorno dopo.

Il nostro aereo sorvola le prime isole alle ore 14,30 del 23 Dicembre e per chi come noi non è mai stato alle Maldive è già tempo di stupirsi: è come se, nel blu profondo dell’ Oceano, qualcuno avesse lanciato una manciata di sassi alla rinfusa e ti trovi a guardare nell’ istante stesso in cui il sasso tocca l’ acqua per formare cerchi più o meno concentrici, di un azzurro e di un verde intensi su ognuno. Atterriamo a Male, scendiamo dalla scaletta direttamente a bordo pista e il calore ci avvolge immediatamente.

Troviamo subito chi ci accoglie, un ragazzo con il cartello “Asdu Sun Island”. Tempo mezz’ora e ci imbarchiamo. Il motoscafo è veloce e salta tra le onde, le isole si susseguono una dopo l’ altra. Dopo 40 minuti iniziamo ad intravedere la nostra isola: è uno tra i più piccoli sassi lanciati e ha la forma di goccia. Da lontano la vegetazione sorge rigogliosa e si percepisce un feeling immediato: è come entrare nella consapevolezza che i prossimi giorni li passeremo insieme, nel tutt’uno con la natura.

Attracchiamo al pontile di cemento coperto di sabbia bianca. Ci accoglie lo staff dell’ isola che ci viene incontro sorridendo. Ci accomodiamo davanti alla reception, ci offrono un cocktail di benvenuto, compiliamo i documenti richiesti ed in un attimo ci accompagnano al nostro bungalow: è il numero 120, dalla parte nord ovest dell’ isola. Un bungalow accogliente, che in seguito abbiamo chiamato casetta. La stanza è semplice, pulita ed essenziale. Niente vetri alle finestre, un grosso fan, letto, armadio e nulla più. Ottimo per il nostro standard! I vicini ci sorridono: è la famiglia maldiviana del titolare.

Ci tuffiamo nella valigia alla ricerca di qualcosa di leggero e soprattutto delle infradito! Doccia veloce e partiamo alla scoperta dell’ isola. Ci guardiamo intorno. Davanti al bungalow c’è un gazebo con un dondolo, la vegetazione è talmente fitta che si fatica a vedere l’ azzurro del mare: minuscole aperture naturali ci permettono di affacciarci sulla laguna, abbastanza ampia. Camminando con l’ acqua che ci arrivava alle ginocchia, facciamo il nostro primo intero giro dell’ isola in circa 10 minuti. Si è fatto l’ imbrunire e attendiamo l’ ora di cena nella spiaggia più ampia, sdraiati ad ammirare il cielo e ad ascoltare il rumore del mare. Divoriamo l’ ottima cena. Il letto è comodo ed ampio, crolliamo distrutti!

Il giorno dopo, il 24 Dicembre, ci svegliamo presto. Il rumore degli uccelli si sente vivace e a tratti assordante. Non è necessario lavarsi la faccia: indossiamo il costume e via, dopo pochi passi il mare! L’ acqua calda ci desta dalla stanchezza del viaggio. In viso ci si stampa un sorriso e l’ animo si fa più leggero. Dopo colazione approfondiamo la conoscenza dell’ isola. Ci piazziamo con le sedie a ondine sulla punta dell’ isola. Si tratta di una lunga lingua di sabbia corallina che fa strada ad un isolotto che emerge dall’ acqua. L’ isolotto, un cumulo di rocce con un cespuglio e due sparuti alberi, sembra sbarri il percorso allo sguardo: costringe a mettere a fuoco il celeste, l’ azzurro, il blu, fino a soffermarsi al verde più cupo e intenso del reef. Facciamo snorkeling in maniera tranquilla e già siamo entusiasti.

La sera il personale ha preparato un buffet all’ aperto per festeggiare il Natale. Hanno lavorato tutto il pomeriggio per allestirlo. A metà cena la pioggia intensa ci ha costretto alla fuga. Ma noi non ci siamo arresi, abbiamo passato la serata con Greta e Alessandro, due ragazzi di Ravenna, e con Lucas di Singapore e Liam di Londra e… le farfalle che, corse al riparo dalla pioggia, si posavano su di noi. Ci siamo divertiti, una bella vigilia di Natale. La pioggia intensa è subito cessata, il cielo si è riaperto e noi eravamo su un’ isola in mezzo all’ oceano scambiandoci cioccolatini natalizi. Niente ci sembrava di poco conto.

Il giorno di Natale, in laguna uno squaletto pinna nera nuota tranquillo. E’ un esibizionista, ama farsi guardare e fotografare. Qui facciamo l’ incontro con Massimo, Luca, Elisa, Carmen e Giuseppe di Forlì. Quanta grinta! Massimo si fa promotore per fare snorkeling in una delle piscine attraversando un pass. Sono tutti molto eccitati, Ello compreso (il mio compagno di viaggio!). Non ci eravamo mai avventurati a tanto! Il mio timore per il mare si stava trasformando in panico quando, tranquillizzata dalla presenza del gruppo, ci siamo avvicinati allo strapiombo delle piscine naturali. Affascinata, esterrefatta, emozionata e completamente travolta dai colori: pesci farfalla, pappagallo, balestra, pesci dai mille colori, coralli dalle forme più strane. Alcuni coralli facevano da albero a colonie di pesci dalle razze, forme e colori più diversi. Un banco intero, una nuvola di pesci guglie verde e azzurro mi viene incontro. Sono tantissimi: l’ adrenalina corre, emozione e panico… ma vince l’emozione. Lo sguardo viene catturato da tutto, anche dal dito di Ello che puntava a farmi scorgere o un pesce, o un corallo, o un anfratto. Eravamo felici. Inoltre, sentivo di aver vinto un pò di paura ed ero orgogliosa di me.

Il 26 Dicembre organizziamo una battuta di pesca al bolentino con Massimo e soci. In realtà nessuno sa di cosa si tratti: bisogna far muovere una grossa lenza con un grosso amo su e giù nell’ acqua. Ci imbarchiamo all’ imbrunire su un dohni maldiviano. Dopo aver navigato e avvistato dei delfini, con grande meraviglia e fracasso da parte mia e di Elisa, abbiamo gettato e levato le ancore più volte. Ci fermiamo, infine, in un punto dove il rumore dell’ acqua sul reef si fa forte e minaccioso: schiaffi di vento sferzano la quiete della notte. E’ l’anima in movimento del mare, è la sua rabbia, è la sua forza. La pesca è cospicua: chi più, chi meno, abbiamo portato a casa dei grossi pesci tra cui un barracuda e un tonnetto. Ci siamo proprio divertiti!

Il 27 Dicembre nel pomeriggio ho girato per trovare o una conchiglia o un corallo adatto per un pendaglio da regalare a Massimo per il suo compleanno: l’ avrei assemblato con un cordino ricavato dalla pochette regalata dalla Katar Airline. Uno sprazzo nell’ arte di arrangiarsi in un’isola deserta! Il pensiero mi sembrava avesse più valore del regalo.
Ora di cena, lo staff prepara la festa di compleanno per Massimo. Fiori di ibiscus a formare una cornice sulla lunga tavola e semi colorati disegnavano il suo nome a caratteri cubitali… tutto molto allegro… diciamo maldiviano! L’ animo emozionato si nascondeva dietro le macchine fotografiche preparate per l’occorrenza. La torta era proprio buona.

Gli ultimi giorni li abbiamo passati praticamente in acqua. Io e Ello abbiamo perfezionato il nostro stile, alquanto personale, di snorkelig. Lui (dotato di pinne naturali!) mi trascinava dappertutto, mi posava sull’ acqua, e poi nuotava in profondità indicandomi o uno scorcio o un colore. Per farlo contento mi fingevo sorpresa, ma non avevo bisogno di indicazioni: il mio sguardo rubava tutto ciò che si muoveva, allertato dalla curiosità e affamato di cogliere ogni aspetto e ogni forma da stipare nella mia memoria.

Lo snorkeling, lo scandire dell’ orario dei pasti, i giri in canoa e le passeggiate sull’ acqua avvolti nella sfera di luce della luna nascosta tra le nubi, stracolmavano le nostre giornate. Anche ammirare i paguri affannati
a trascinare le loro casette era motivo di allegria. Accadimenti perfetti nella fusione del presente, dignità e cura del tempo.

La nostalgia al nostro ritorno ci ha avvolti, ma i nostri sorrisi nel raccontarci saranno vivi per sempre!

Asdu Sun Island Resort

Note positive:
– ottimo per lo standard… ma abito elegante anche in vacanza? che palle!
– ottima la cucina, verdure e pesce non mancavano mai e i dolci sono squisiti
– il personale ai tavoli, molto disponibile e sorridente, non lesinava mai due chiacchiere, tra le note degli Eagle e di Cat Stevens in sottofondo

Due note negative:
– i tetti dei bungalow sono di amianto… così pure i bordi delle aiuole e delle palme… confidiamo nella promessa fatta dal titolare che, a breve, inizieranno i lavori di ristrutturazione…
– non presentatevi alla reception con la credit card Maestro, non accettano pagamenti in questo circuito ma solo American Express o MasterCard.

Articolo a cura di: Grazia (dal viaggio alle Maldive di Natale 2012)