GUIDA VIAGGIO IN CALABRIA: 4 BORGHI DA VISITARE
MORANO CALABRO (provincia di Cosenza): VACANZE IN CALABRIA
Il borgo di Morano Calabro, con le sue stradine che salgono verso il castello di origine normanna, sembra un presepio. Morano Calabro ha case con tegole rosse che si affastellano le une sulle altre e palazzi nobiliari austeri e squadrati. Belle da visitare sono anche le chiese di Morano calabro, come la chiesa di San Bernardino da Siena, di architettura monastica quattrocentesca tardo-gotica, o la chiesa Collegiata di San Nicola, costituita da due corpi di fabbrica, uno quattrocentesco e l’ altro di epoca precedente. Da lì, attraverso archi, sottopassi e vicoli, si arriva al castello e alla Collegiata dei Santissimi Pietro e Paolo, la chiesa più antica di Morano Calabro, con due statue in marmo di Pietro Bernini, padre di Gian Lorenzo. Fuori dal paese, raggiungete il Convento dei Cappuccini, con il chiostro seicentesco e i ruderi del monastero di Colloreto, immersi in un bosco di faggi ai piedi del Pollino: un convento nel bosco.
DOVE MANGIARE:
Sembra un pò il salotto elegante di una casa di paese il ristorante L’ Antico Borgo, dove si mangia di tutto, ma il cuoco è specializzato in piatti di pesce (si trova via Domenico Cappelli 53 a Morano Calabro, per informazioni e prenotazioni tel 0981-30002; il costo di un pasto va da €40).
DOVE DORMIRE:
È in centro storico il B&B Vigna della Signora con 4 camere in un palazzo del Settecento (si trova in via Terzo Vigna della Signora a Morano Calabro, per informazioni e prenotazioni tel 0981-31304; il costo di un soggiorno va da €60).
CLETO (provincia di Cosenza): VACANZE IN CALABRIA
A guardarla da lontano Cleto sembra un grappolo d’ uva con i ruderi del castello normanno in cima al monte Sant’ Angelo che fa da tralcio al borgo. Fino al 1863 Cleto si chiamava Petramala, dal nome della famiglia che nel medioevo governava sulla cittadina. Cleto fu dominata dai normanni, dagli angioini e dagli aragonesi, ma ebbe sempre un carattere ribelle tanto che nel 1798, dopo la proclamazione della Repubblica Partenopea, fu tra le primissime città a ripudiare i Borboni e a proclamarsi municipio. Nel 1863, con l’ annessione al Regno d’ Italia, il borgo cambiò il nome in Cleto. Del nucleo più antico della cittadella di Cleto sono visibili le quattro porte della cinta muraria e i resti del castello.
DOVE MANGIARE:
In località Fargani, a circa 5 chilometri dal centro di Cleto, c’è l’ agriturismo Fargani che propone piatti semplici e saporiti della tradizione calabrese. L’ agriturismo ha anche alcune camere nel vecchio casale e piccoli chalet per dormire (si trova in località Fargani 7, per informazioni e prenotazioni tel 0982-43353; il costo di un pasto va da €20).
DOVE DORMIRE:
A soli 6 chilometri da Cleto c’è II Borgo della Marinella costituito da tante casette contadine in pietra e travi di legno. E’ buono anche il ristorante (si trova in località Marinella Olivo, Campora San Giovanni, Amantea; per informazioni e prenotazioni tel 0982-46485; sito internet: www.ilborgodellamarinella.it; il costo di un soggiorno va da €90).
BADOLATO (provincia di Catanzaro): VACANZE IN CALBRIA
Il borgo di Badolato ha alle spalle storie di pirati, turchi e nobiltà. Badolato ha 14 chiese ed è un paesino fondato su una collina vicino al mare (ma Badolato era abbastanza lontana da non temere le incursioni dei pirati turchi). Il borgo di Badolato è stato fondato da Roberto il Guiscardo duca di Calabria verso la fine dell’ anno Mille. Badolato si affaccia sul golfo di Squillace e dall’ alto della collina domina la valle del torrente Gallipari. Del suo passato nobile oggi rimangono la cinta muraria e un castello con una torre di avvistamento del XII secolo. Agli inizi della dominazione normanna, Badolato faceva parte della contea di Catanzaro, poi passò agli Angioini e a varie famiglie nobiliari (compresi i Ruffo e i Pignatelli). Ma è ai monaci basiliani, francescani e domenicani, che costituirono in paese numerose confraternite, che si deve il grande patrimonio di chiese del borgo di Badolato.
DOVE MANGIARE:
I Pirari è una trattoria tipica di campagna. Sono da provare le scilatelle con sugo di capra. E’ buono anche il pesce (il ristorante-trattoria si trova in località Barrena, per informazioni e prenotazioni tel 0967-814163; il costo di un pasto va da €30).
DOVE DORMIRE:
Al B&B II Borgo ci sono tre stanze in uno dei palazzi più antichi del centro di Badolato, con mura spesse e affreschi (il B&B si trova in via San Leonardo 10 a Badolato, per informazioni e prenotazioni tel 0967-811762; il costo di un soggiorno va da €70).
GERACE (provincia di Reggio Calabria): VACANZE IN CALBRIA
Il borgo di Gerace si trova all’ interno del parco nazionale dell’ Aspromonte ed è fatto di due borghi. Per visitarlo, cominciate dal Borgo Maggiore, qui un tempo c’ erano le botteghe e le case scavate nella roccia dei vasari, artigiani che ancora oggi lavorano a Gerace (imitando e reinterpretando lo stile greco). Nel vostro itinerario di viaggio raggiungete Santa Maria del Mastro e l’ antico palazzo del Balzo, affacciato sulla piana. La vera sorpresa, però, vi aspetta nel borghetto di Gerace: qui sorge la magnifica cattedrale romanico-normanna, costruita sulla roccia e su un’ antichissima cripta. Più o meno della stessa epoca sono anche la chiesa convento di San Francesco (gotica), e la chiesa greco-ortodossa di San Giovannello.
DOVE MANGIARE:
Ad appena un chilometro dal borgo di Gerace c’è l’ Agriturismo Le Macine: uno splendido casale-frantoio del Settecento dove gustare cucina tipica ma anche cucina internazionale (l’ agriturismo si trova nella contrada Barbara 3, per informazioni e prenotazioni tel 0964-356196; il costo di un pasto va da €22).
DOVE DORMIRE:
La Casa di Gianna è un albergo ma ha il calore di un’ abitazione privata. La casa di Gianna è un albergo ricavato in un’ antica dimora del ‘400 e si trova in pieno centro a Gerace (in via Paolo Frascà 4, per informazioni e prenotazioni tel 0964-355024, sito internet: www.lacasadigianna.it; il costo di un soggiorno va da €110).