Sono diversi i settori che, a seguito dello scoppio dell’emergenza sanitaria del Covid-19, sono stati investiti da cambiamenti importanti più o meno gravi. In questo novero, rientra senza dubbio l’immobiliare.
Quando si chiama in causa questo mondo, è doveroso rammentare per esempio che, nelle grandi città, è cambiato radicalmente l’approccio all’abitare. Per rendersene conto basta ricordare che, fin dalle prime settimane di emergenza si sono svuotati gli appartamenti occupati dagli studenti universitari.
Tra gli altri aspetti sui quali vale la pena soffermarsi, rientra chiaramente la richiesta di contesti immobiliari di maggiore ampiezza. Spia di questa tendenza è l’aumento dell’interesse verso soluzioni come i rustici e i casali.
Realtà specializzate come Interalia Immobiliare hanno fin da subito notato questa tendenza, emersa già dalla fine del lockdown di primavera 2020. Nell’estate dello scorso anno, gli operatori dell’immobiliare hanno gestito un vero e proprio boom di richieste di proprietà in contesti rurali.
La cosa non deve sorprendere: i motivi dietro alla richiesta di immobili con le caratteristiche sopra citate sono diverse. Nelle prossime righe, ne elencheremo alcuni.
Casali, rustici e proprietà in mezzo alla natura: i motivi del boom
Prima di tutto, è bene specificare che la richiesta sempre più alta di proprietà in mezzo alla natura è legata alla necessità di concretizzare un distanziamento sociale oggettivamente impensabili in contesti come i condomini nelle grandi città.
Questo vale sia per quanto riguarda le esigenze abitative personali e familiari, sia per quel che concerne quelle di business: chi lavora nel mondo della ricettività sa infatti perfettamente che gli utenti sono alla ricerca, mai come oggi, di contesti tranquilli, dove poter apprezzare il distanziamento sociale senza sacrificare tutto quello che riguarda l’estetica.
Proseguendo con l’elenco dei fattori che stanno spingendo sempre più persone a interessarsi all’acquisto di rustici e altre proprietà in campagna, un doveroso cenno deve essere dedicato a una tendenza che è realtà da diversi anni. Di cosa stiamo parlando? Dei giovani che scelgono di dedicare la propria vita professionale all’agricoltura.
Per rendersi conto di come, già da prima dello scoppio dell’emergenza sanitaria della pandemia, fosse una situazione con numeri importanti, basta ricordare che, nel 2019, oltre 57mila imprese agricole sul territorio italiano erano guidate da under 35.
Le zone preferite
A questo punto, è naturale chiedersi quali siano le zone preferite da chi cerca proprietà immobiliari in mezzo alla natura nella nostra meravigliosa Italia. Tra le aree con i numeri più interessanti è possibile chiamare in causa senza dubbio la provincia di Brescia, ma anche i dintorni di città piemontesi come Alessandria e Asti.
Degno di nota è anche il numero importante delle richieste di proprietà rurali in Toscana e in particolare in provincia di Firenze.
Non c’è che dire: si tratta, in ogni caso, di zone caratterizzate dalla presenza di posti incantevoli che, come rivelano diversi professionisti del settore, sono scelti anche da chi, dai primi mesi del 2020, si è trovato ad affrontare lo smartworking.
Il fatto di non avere più l’obbligo di andare in ufficio o di poterci andare quando si preferisce senza vincoli orari, ha portato diverse persone a scegliere, anche potendo rimanere in città, di trasferirsi in contesti rurali.
Oltre agli spazi più ampi che garantiscono il distanziamento sociale e l’ovvia prevenzione del contagio da SARS-CoV-2, nelle situazioni sopra ricordate si può apprezzare anche una vivibilità spesso superiore a quella dei grandi centri urbani che, con l’emergenza sanitaria e lo stop a eventi e movida, hanno oggettivamente perso molta della loro attrattiva.