Al Museo Ebraico di Roma è aperta al pubblico con ingresso libero gratuito fino al 15 Ottobre 2013 la mostra “Survivor-Primo Levi nei ritratti di Larry Rivers”.
Witness, Survivor e Periodic Table: i ritratti di Larry Rivers
La mostra è centrata intorno alla figura di Primo Levi: scrittore di grande statura umana e artistica. In occasione della mostra di Roma sono esposti per la prima volta in Italia i tre dipinti che Gianni Agnelli acquistò in onore e in memoria di Pimo Levi. Queste tele, conservate alla Pinacoteca Agnelli di Torino dove sono state trasferite nel 2002, sono opera dell’ artista statunitense di origine ebraica Larry Rivers e ritraggono in modo straordinario lo scrittore torinese Primo Levi.
I tre storici dipinti esposti in mostra sono Witness, Survivor e Periodic Table: tre magnifici ritratti di Primo Levi attraverso i quali Larry Rivers riesce a trasmetterci tutto lo spessore morale e umano dello scrittore torinese, che con i propri libri ha contribuito a sensibilizzare le persone sulla tragedia della Shoah.
Le tele vennero commissionate da Gianni Agnelli a Larry Rivers nel 1987, dopo la prematura e tragica morte di Primo Levi.
L’ Avvocato Agnelli, quasi coetaneo di Primo Levi (lo scrittore era più grande di lui di due anni), aveva studiato a Torino nel suo stesso liceo e rimase particolarmente sconvolto dalla morte di Primo Levi, che ricordava ragazzo fra le aule del liceo. Commissionare un suo ritratto era pertanto il suo personale modo di ricordare lo scrittore, di omaggiarne la grandezza e anche di ricordare il dramma della Shoah. Fu così che l’ artista americano Larry Rivers si mise all’ opera per realizzare Witness, Survivor e Periodic Table, tre dipinti di notevoli dimensioni.
L’ anno successivo (ovvero il 1988) venne inaugurata in America la mostra di Larry Rivers e in quest’ occasione Gianni Agnelli comprò le tre tele, con l’ idea di portarle in Italia.
E così fece: una volta arrivato in Italia Agnelli decise di esporre i ritratti di Primo Levi nella sede de “La Stampa”, in una sala al pian terreno che veniva solitamente utilizzata per accogliere personalità illustri e per le riunioni più importanti. Da quel momento la sala prese il nome di “Sala Primo Levi”. Agnelli scelse proprio la sede de “La Stampa” per esporre le opere di Levi perché lo scrittore era stato molto legato a questo giornale: nel 1959 aveva infatti iniziato a collaborare con “La Stampa”, prima in modo saltuario, poi sempre più intensamente e con costanza.
L’ artista americano Larry Rivers si accostò alla figura di Primo Levi grazie alla lettura del libro “I sommersi e i salvati”: un librò che lo impressionò particolarmente e lo ispirò alla realizzazione dei ritratti. Rivers rimase anche colpito dalla vita dello scrittore: dapprima chimico a Torino, poi deportato nei campi di sterminio in quanto ebreo e infine scrittore, che con i suoi libri ha reso al mondo una toccante testimonianza dell’ orrore vissuto.
Oltre a questi dipinti, sono esposte in mostra al Museo Ebraico di Roma anche alcune interessanti fotografie di Primo Levi e due importanti documenti concessi in prestito per l’ esposizione dal Centro internazionale di studi Primo Levi: il volantino pubblicitario che venne stampato e diffuso per la prima edizione di “Se questo è un uomo” (De Silva, Torino 1947) e il manoscritto della poesia “La bambina di Pompei” (scritta da Peimo Levi il 20 novembre 1978 per ricordare il dramma dello sterminio dei bambini ebrei nei campi di concentramento nazisti).
L’ artista Larry Rivers
Nato a New York, Larry Rivers, (1923-2002, vero nome Yitzhok Loiza Grossberg) proveniva da una famiglia ebraica originaria dell’ Ucraina.
Importante esponente dello stile pittorico espressionistico astratto, Larry Rivers è stato fra i primi artisti a riportare la figura e l’ immagine nella pittura statunitense del dopoguerra. Grande utilizzatore della tecnica del trompe l’oeil, Rivers viene spesso annoverato fra i precursori della pop art e dei movimenti figurativi post-moderni.
Il talento di Larry Rivers è evidente dai tre ritratti di Primo Levi esposti in mostra a Roma: per realizzarli ha utilizzato ampiamente il carboncino che secondo l’artista simboleggia la cenere e quindi rimanda direttamente alla Shoah.
In mostra potrete osservare come il ritratto Survivor contenga, oltre ovviamente al volto di Primo Levi in primo piano, anche il volto di un deportato sopravvissuto ai campi di sterminio: si tratta di un deportato che Rivers aveva già ritratto nella tela “Erasing the past II” con gli occhi cancellati a simboleggiare la perdita di identità subita nel lager e le difficoltà di trasmettere fino in fondo la memoria del massacro a chi non ha vissuto una tragedia di questa portata (una difficoltà che Primo Levi ha più volte espresso). Questo tema viene ripreso nel dipinto Witness, che ritrae Primo Levi attorniato da immagini terribili dei campi di concentramento (come il forno crematorio e i bambini uccisi).
A Roma la mostra “Survivor-Primo Levi nei ritratti di Larry Rivers” fino al 15 Ottobre 2013
Location mostra: Museo Ebraico di Roma, Tempio Maggiore, Lungotevere De’ Cenci, Largo Stefano Gaj Tachè (ingresso via Catalana)
INGRESSO GRATUITO
Per informazioni: Tel 0668400661