Un modo diverso di scoprire il Sud della Francia? Ecco un itinerario di viaggio speciale lungo le vecchie ferrovie dismesse, a bordo di piccoli carrelli a pedali.
Le ferrovie chiuse al traffico, perché ritenute antieconomiche, sono state trasformate in luoghi di svago all’ aria aperta per le vacanze con la famiglia o con gli amici. Questa è la trasformazione avvenuta in Francia, che ha ridato nuova vita ad oltre una ventina di linee soppresse.
Così è accaduto per la bellissima ferrovia Bort les Orgues-Neussargues, nella regione dell’ Alvernia, cuore verde della Francia.
Costruita fra il 1902 e il 1908 per abbreviare attraverso il Massiccio Centrale il tragitto Parigi-Béziers e dar modo ai vini della Linguadoca dì raggiungere più velocemente i mercati della capitale, questa ferrovia ha assolto egregiamente il suo ruolo fino al 1950, quando il bacino idroelettrico di Bort ha sommerso parte dei binari.
La linea ferroviaria ha avuto un ruolo di collegamento locale importante per le popolazioni di questi luoghi montani: negli anni ’50 e ’60, la stazione di Landeyrat-Marcenat era la più importante di tutta la Francia per la transumanza, con un traffico di oltre 10 mila capi di bestiame al giorno a inizio e fine estate. E anche quando pecore e mucche iniziarono ad essere trasportate su strada, la linea ferroviaria continuò a funzionare ancora per qualche anno.
Poi il turismo ha dato nuova vita alla linea ferroviaria: chiusi i binari al transito dei treni, invece di finire dimenticati, sono stati trasformati in percorsi naturalistici che attraversano il Parco naturale dei Vulcani dell’ Alvernia.
Oggi questi spazi possono essere scoperti insieme ai bambini in modo ecologico e silenzioso, percorrendo un tratto di 31 chilometri della vecchia ferrovia: non più sul treno, ma a bordo di vélorail (piccoli carrelli a pedali), che partono proprio dalla ex stazione di Landeyrat, nel bel mezzo dell’ altipiano del Cézallier.
Il vélorail è un carrello a pedali con piccole ruote ferroviarie azionato da due persone che pedalano e frenano come se fossero in bicicletta, mentre altre due persone (di solito i bambini) possono essere trasportate come passeggeri.
Si devono osservare però alcune cautele: poiché l’ aderenza dei carrelli è inferiore a quella degli pneumatici, nelle discese più ripide occorre mantenere una distanza di sicurezza di almeno 100 metri dal carrello che precede e tenere il piede sul freno come indicato da appositi cartelli.
Giunti al capolinea, per il ritorno occorre girare il carrello, unidirezionale, su una speciale piattaforma che, per mezzo di una leva azionata dal peso di una sola persona, solleva il carrello permettendone così una rotazione di 180 gradi.
Sul Vélorail del Cézallier si possono percorrere diversi tratti a orari prestabiliti (di solito è prevista una partenza al mattino e una nel primo pomeriggio) e i tempi di percorrenza sono concepiti in modo che a nessun carrello capiti di incontrarne uno che viaggia in senso opposto.
Da Landeyrat (a quota 1.062 metri) si può procedere verso sud fino alla cascata di Veyrines (6 chilometri, 1 ora e 30 minuti) e a Moissac (18,5 chilometri, 820 metri, solo discesa, 5 ore con ritorno in bus).
Oppure si può procedere verso nord superando il Col de Clavières (1.082 metri) fino al grande viadotto di St. Saturnin (15 chilometri, 957 metri, 3 ore) e a Lugarde (23 chilometri, 1.012 metri, 5 ore).
Qui è obbligatorio fermarsi davanti al cartello “Terminus” (capolinea) anche se il binario prosegue. Infatti quelle rotaie sono ancora percorse da un treno turistico, il Gentiane Express, che prende il nome dal fiore che in giugno-luglio punteggia di giallo i prati della zona e dalle cui radici si ricava un ottimo liquore digestivo: l’Avèze.
Il treno turistico Gentiane Express è gestito da un’associazione di volontari: parte da Bort les Orgues e, con sosta a Riom es Montagnes, copre i restanti 40 chilometri dell’ originaria linea ferroviaria.
In Alvernia esistono altri due luoghi dove praticare il vélorail. Poco più ad ovest, a Mauriac, le Draisines del Cantal portano i turisti a scoprire un interessante patrimonio ferroviario di ponti e gallerie fino alla cascata di Salins (14 chilometri, 3 ore).
Passando dal dipartimento del Cantal a quello dell’ Haute-Loire, a sud della regione, si raggiunge Pradelles: grazioso villaggio con un centro storico medievale in parte restaurato. Anche qui c’è una ferrovia abbandonata: la Langogne-Le Puy en Velay. Il tratto Langogne-Pradelles-Landos di 17 chilometri è percorribile in vélorail. Anch’esso si snoda sulla vallata dell’Allier, a circa mille metri di quota. Da Pradelles si può andare fino al ponte di Arquejols (2 ore), o proseguire verso il borgo di Landos (3 ore).
Come arrivare in Alvernia
Per raggiungere Clermont-Ferrand in auto, capoluogo regionale, si consiglia la direttrice autostradale Torino-Traforo del Fréjus-Chambery-Lione-St. Etienne.
Da qui si prende l’ autostrada A75 (gratuita) fino a Massiac, poi la Nazionale 122 fino a Neus-sargues e le strade dipartimentali per Allanche e Landeyrat (715 km da Milano).
La zona si può raggiungere anche in treno: Torino-Lione-Clermont Ferrand-Neussargues, poi autobus per Allanche, Landeyrat e Riom-es-Montagnes.
Quando partire per l’ Alvernia: i percorsi col Vélorail
I percorsi praticabili con il vélorail sono aperti da maggio ad ottobre.
Per informazioni sul Vélorail del Cézallier-Landeyrat, potete consultare il sito internet:
www.velorail-cantal.com
Per informazioni sul Vélorail di Pradelles e sugli impianti di vélorail francesi, consultate il sito internet:
www.veloraildefrance.com
Per informazioni sul treno turistico Gentiane Express, consultate invece il sito internet:
gentiane-express.com