vacanze-in-sicilia-sull-isola-di-pantelleria-itinerario-di-viaggio-a-pantelleria-scauri-gadir-e-terme-naturaliTrascorrere una vacanza in Sicilia significa scoprire un’ isola fatta di tanti microcosmi unici e ricchi di bellezze. Fare un viaggio in Sicilia significa conoscere luoghi e sapori unici. Non si può però dire di consocere la Sicilia senza scoprire anche le isole che la circondano, ognuna con la propria storia e il proprio fascino.
A largo della costa di Trapani, nota come la “perla nera” del Mediterraneo, l’ isola di Pantelleria è sicuramente una delle isole più complesse del sistema che ruota intorno alla Sicilia. Pantelleria è una meta ideale di viaggio per chi ama il relax, gli sport acquatici, la natura e l’ enogastronomia tipica.
Le vecchie dimore tipiche dell’ isola di Pantelleria (i dammusi) sono state riorganizzate per ospitare turisti, offrendo la possibilità di alloggiare in ambienti ricchi di tipicità e identità.
Il più grande fascino di Pantelleria è dato dall’ accostamento dei colori che dominano il paesaggio: il nero della lava, il verde brillante della vite e il rosa della buganvillea, incorniciati dal blu intenso del mare. L’ isola di Pantelleria, riserva orientata gestita dalla Regione Sicilia, è famosa per le calette appartate e le grotte marine, perfette per lo snorkeling e le immersioni. Le escursioni in barca sono uno dei modi più suggestivi per apprezzare le meraviglie nascoste di Pantelleria. Un altro modo emozionante di scoprire i tesori di questo posto è partecipare alle suggestive spedizioni di archeologia subacquea.

LA STORIA DELL’ ISOLA DI PANTELLERIA IN SICILIA


L’ isola di Pantelleria, di origine vulcanica, è posta nel cuore del Mediterraneo a confine tra Europa e Africa. A dire il vero pantelleria è più vicina alle coste tunisine (80 km) che a quelle siciliane (110 km). Pantelleria manifesta anche culturalmente la sua vicinanza al continente africano: l’ occupazione araba durò quattro secoli e lasciò un marchio indelebile, evidente nelle architetture cubiche chiamate dammusi, nei giardini e nelle coltivazioni della vite.
È agli arabi, che arrivarono a Pantelleria nell VIII secolo, che si deve il nome “bint el-Rhir” (più anticamente i greci e i fenici la chiamavano Cossyra), la figlia del vento. Un nome molto evocativo e non scelto a caso, Pantelleria è infatti continuamente battuta dal vento forte. È una terra povera di piogge ma fertilissima grazie ai depositi vulcanici. Proprio per questi motivi Pantelleria ha sviluppato un’ agricoltura tutta particolare: le viti vengono interrate in piccole cavità, gli agrumeti sono protetti da alti muretti e gli ulivi vengono potati in modo che i rami restino così bassi da strisciare quasi a terra. L’ anima dell’ isola di Pantelleria si rivela quindi contadina più che marinara. Furono gli arabi a importare le prime colture, tra cui quella dell’ uva (in arabo Zabib, da cui lo Zibibbo, famoso vino moscato insieme al passito di Pantelleria). Vigneti e cappereti (i capperi qui trovano un habitat ideale grazie al terreno di natura vulcanica e al clima marittimo), oltre a boschi di pini marittimi e d’ Aleppo, caratterizzano il paesaggio, dominato dalla presenza di una curiosa natura vulcanica.

ITINERARIO DI VIAGGIO: COSA VEDERE A PANTELLERIA, SCAURI, GADIR

Il centro di Pantelleria, che da il nome all’ isola, si trova all ‘estremità nord occidentale. Assolutamente da vedere è il castello di Barbacane in pietra lavica, costruito dai bizantini e poi ampliato dai normanni.
Sull’ isola di Pantelleria sono presenti altre località da visitare, tra cui Gadir, la più interessante e graziosa, e Scauri, il secondo porto di Pantelleria. Meritano una visita anche i Sesi, monumenti funerari dell’ età neolitica.

LA MONTAGNA GRANDE DI PANTELLERIA: TERME NATURALI NELLA NATURA

A Pantelleria sono presenti 24 cuddìe, coni vulcanici che circondano il cratere spento della Montagna Grande, che con i suoi 836 m di altezza rappresenta la vetta più alta dell’ isola. Girando Pantelleria sembrerà di essere in un grande stabilimento termale all’ aria aperta dove sperimentare delle vere e proprie cure fai-da-te: vapori bollenti escono dai crepacci delle favare e nelle grotte naturali dette stufe; caldarelle (sorgenti di acqua termale), buvire (pozze di acqua salmastra) e mofette (sbuffi di anidride carbonica) sono sparse un po’ ovunque.
Sulla sommità della Montagna Grande si trova il Bagno Asciutto di Arturo, una grotta naturale con emissione di vapori, e lo specchio di Venere, un laghetto turchese alimentato da piccole caldere.
Un altro laghetto, più accessibile e grande, è il Bagno dell’ Acqua o Lago di Venere dove ci si può bagnare nelle acque calde e cospargersi dei fanghi depositati lungo le sponde.
Nel porticciolo di Gadir si trovano due piccole vasche di acqua calda. Altre sono quelle di Sataria, più grandi, vicine alle grotte di Sibà, una sorta di sauna fatta di vapori che escono dal sottosuolo: qui si possono alternare le immersioni ai bagni asciutti della vicina grotta.
Nella Favara Grande, una piana al centro dell’ isola di Pantelleria, nonché uno dei luoghi più selvaggi, si trovano tante fumarole sparse, che d’ inverno avvolgono la piana con un immensa nube di vapori.