GUIDA VIAGGIO SICILIA VACANZE:
4 BORGHI DA VISITARE

CASTEL DI TUSA (provincia di Messina): VACANZE IN SICILIA

Per scoprire la nona opera di Fiumara d’ Arte (realizzata da Hidetoshi Nagasawa e sigillata nel 2000 all’ interno di una grotta) bisognerà attendere fino al 2100. Per il momento, lungo i 25 km di percorso di questo museo all’ aperto che da Castel di Tusa porta nell’ entroterra, fino a Mistretta, sono visibili le altre otto gigantesche installazioni realizzate dal 1982 ad oggi da artisti italiani e stranieri. Fra questi, Pietro Consagra, Tano Festa e Antonio di Palma (per informazioni, sito internet: www.ateliersulmare.it). Un tour insolito nella Valle dei Nebrodi, che tocca anche il borgo medievale e barocco di Tusa, il nucleo da cui ha avuto origine Castel di Tusa, moderna ma con un bel castello del ‘300 a picco sul porticciolo e i resti di un tempio ellenico.

DOVE MANGIARE:

Menu di solo pesce alla Grotta Marina: sarde a beccafico, risotto al nero, seppie arrosto e frittura di saraghi (in via Cesare Battisti 7, a Castel di Tusa; tel 0921-334613; il costo di un pasto va dai 25 euro).

DOVE DORMIRE:

Antonio Presti è l’ ideatore di Fiumara d’ Arte e dell’ Atelier sul Mare: un hotel-museo con 40 camere (in via Battisti 4, a Castel di Tusa, tel 0921-334295; il costo di un sogiorno va da €120).

SAVOCA (provincia di Messina): VACANZE IN SICILIA

La granita al limone si mangia in tutta la Sicilia, ma al Bar Vitelli di Savoca si serve con la zuccarata: un biscotto locale. Il borgo di Savoca è stato ripreso nel 1972 nel film Il Padrino di Francis Ford Coppola, che arrivò in questo borgo del messinese fino a quel momento sconosciuto.
I misteri legati alle mummie sono custoditi nel seicentesco Convento dei Cappuccini di Savoca. In questo borgo della Sicilia, si rimane a bocca aperta davanti agli strapiombi che si aprono qua e là nei vicoli lastricati di pietra lavica, o dai ruderi del castello medievale nel quartiere di Pentefur, il più antico dei sette quartieri di Savoca.

DOVE MANGIARE:

Vicino al Convento dei Cappuccini di Savoca c’è il Ristorante Del Parco: ambiente familiare e pasta fatta in casa (il ristorante si trova sulla statale provinciale 19, tel 0942-761067; il costo di un pasto va da €23).

DOVE DORMIRE:

Sono ricavate in vecchie case di pescatori le 21 camere dell’ hotel Borgo San Rocco, con ristorante e piscina (in via San Rocco a Savoca, tel 0942-761234; sito internet: www.borgosanrocco.com; il costo di un soggiorno va da €140).

MONTALBANO ELICONA (provincia di Messina): VACANZE IN SICILIA

Grazie al noto commissario Montalbano di Andrea Camilleri, il nome del borgo evoca di per sé la Sicilia. Ma quassù si parla un dialetto definito “lombardo”. Sì, perché è su questo promontorio con vista (dal Belvedere Portello) sulle Isole Eolie, Capo Milazzo e sulle cime dei Nebrodi, che nell’ XI secolo d.C. si insediò una colonia proveniente dal nord, precisamente dal Monferrato, lasciando tracce nel lessico locale. Nei suoi undici secoli di storia, il borgo di Montalbano ha visto passare fra le sue mura anche bizantini, normanni, svevi, angioini e aragonesi, che l’ hanno arricchito di fascino e arte. Cuore del borgo di Montalbano è il castello: fortezza trasformata da Federico II d’ Aragona in regiae aedes, residenza reale per i soggiorni estivi. Un altro spunto di viaggio è la suggestiva processione della Madonna della Provvidenza che si svolge a Montalbano il 24 Agosto, al seguito di una statua di Maria ricoperta di gioielli e preziosi ex voto donati dai fedeli.

DOVE DORMIRE:

Ha 30 camere l’ Hotel Federico II, con centro benessere e ristorante di cucina tipica (si trova alla contrada Belvedere di Montalbano, tel 0941-670078; il costo di un soggiorno va da €110).

DOVE MANGIARE:

L’ Osteria Al Sakali si trova sotto volte medievali, ed offre salumi e formaggi della zona e maccheroni ai funghi (in via Torre 11 a Montalbano; il costo di un pasto va da €20).

AGIRA (provincia di Enna): VACANZE IN SICILIA

Teja, Salso e Dittaino sono nomi che in genere dicono poco anche ai siciliani: sono rispettivamente la montagna e i due fiumi che disegnano il territorio dell’ antica Argyrion (che deriva da “argento”). Attorno al borgo di Agira, a 824 metri sul mare, c’ erano le miniere note fin dai tempi dello storico Diodoro Siculo, nato qui. Più nota, è la cassatella di Agira: una specie di panzerottino ripieno di mandorle, cacao e cannella, un dolce di probabile origine spagnola. La migliore cassatella si gusta al Panificio Giunta, in via V. Emanuele 250 ad Agira, oppure alla sagra autunnale dedicata al dolce tipico.

DOVE MANGIARE:

Maialino dei Nebrodi e cassatella per dessert sono proposti al ristorante Belvedere, con vista sulla campagna e sull’ Etna (in via Romena 27, ad Agira, tel 0935-696091; il costo di un pasto va da €20).

DOVE DORMIRE:

Agira è a 12 km dal casale dell’ 800 che ospita le 11 camere della Rocca d’ Aquila (sulla strada provinciale 59, tel 095-337681; sito internet: www.roccadaquila.it; il costo di un soggiorno va da €40).